Kakeami

Ciao a tutti! Oggi parlerò di una delle più belle tecniche di inchiostrazione giapponese:

LA KAKEAMI

Questo effetto è molto usato nei manga; alcuni autori la fanno a mano, mentre altri utilizzano il retino kakeami. Ma se volete risparmiare  i soldini, vi conviene saperla fare a mano 😉

Grazie alla kakeami, si possono creare degli sfondi che trasmettono una precisa sensazione.

E’ molto difficile disegnare le kakeami, anche perchè bisogna essere precisissimi, esercitarsi molto, e avere tanta pazienza.

Per realizzare una buona kakeami, si utilizza un pennino che fa le linee sottilissime: il maru.

Ci sono 4 tipi di kakeami: ikkake, nikkake, sankake, yonkake.

in base alle linee che si incrociano, otteniamo delle kakeami diverse. E’ molto importante tracciare le linee tutte dritte, alla stessa distanza. Ogni quadratino  deve avere lo stesso numero di linee e devono essere tutti della stessa dimensione.

Degli errori che si fanno spesso quando si disegnano le kakeami sono i seguenti:

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ovvero l’effetto texture, l’effetto Y,  l’effetto casetta

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l’effetto strada di kakeami, e l’effetto fiore.

Ogni quadratino deve essere posizionato con un inclinazione diversa dalle altre.

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Cercando di evitare gli errori elencati sopra, iniziate a disegnare la kakeami ikkake

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Poi semplicemente sovrapponendo delle linee incrociate a 90°, otterremo la seconda kakeami: la nikkake

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Aggiungendo altre linee incrociate a 45° otterremo la sankake

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E l’ultima kakeami, la yonkake, si ottiene aggiungendo un secondo incrocio a 45°

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Come potete notare, più incroci hanno e più le tonalità della kakeami diventano più scure. Grazie a questa caratteristica, se usiamo le 4 kakeami in un singolo disegno, possiamo ottenere una sfumatura

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Più ci eserciteremo con questa tecnica, più saremo bravi a realizzare kakeami; e ci potremo divertire a utilizzarle nei nostri disegni.

Spero di esservi stata d’aiuto.

Al prossimo articolo. Ciao!!

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Colorazione a Copic – come correggere colori troppo accesi.

Molto spesso, colorando a Copic, capita di utilizzare dei toni un po’ troppo accesi, specialmente se non si posseggono i colori giusti. Correggere i toni al pc è facile una volta scansionato il disegno, ma come fare se non si ha questa possibilità, e senza dover comprare per forza decine di pennarelli?  Andiamo a vederlo insieme.

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Questo personaggio ha la pelle azzurra, un colore di per sé molto acceso. Vediamo come desaturare un pochino il colore.

Vi ricordo che uno dei pregi dei Copic è che sono sovrapponibili. Per fare le ombre o le luci quindi non c’è bisogno di utilizzare le stesse tonalità di colore, si possono ottenere degli effetti molto belli anche sovrapponendo colori che a prima vista non c’entrano nulla l’uno con l’altro.

Andiamo quindi a rendere meno azzurra questa pelle. Prendiamo il C3, che è un grigio freddo, e passiamolo su tutte le zone in ombra (che abbiamo già realizzato precedentemente) della pelle.

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Una volta terminato questo passaggio, prendiamo il W5. E’ sempre un grigio, ma è più scuro del C3. Inoltre, a differenza di quest’ultimo, è un grigio caldo, che ben contrasta con l’azzurro della pelle. Passiamo il W5 sempre sulle zone in ombra del disegno, ma realizzando ombre più piccole e più nette.

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La mano in primo piano del personaggio è terminata. Vedete che differenza rispetto al volto e all’altra mano?

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Vediamo ora come appare il personaggio dopo che tutta la pelle è stata desaturata con il C3 e il W5:

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Il C3 e il W5 si applicano bene a qualsiasi colore, infatti io li utilizzo quasi su ogni cosa che faccio. Continuiamo per esempio con i capelli:

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Nel caso dei capelli ho utilizzato dei colori di base già poco accesi di loro, quindi l’effetto del C3 e del W5 si vede poco. Non si può dire lo stesso, invece, della maglia, per la quale ho dovuto utilizzare dei colori molto “sparaflash” (perché avevo solo quelli).

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Prima del C3 e del W5                                Dopo il C3 e il W5

Come vedete in questo caso la differenza è notevole. Continuiamo con la giacca del personaggio:

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Anche nel caso della giacca, il C3 e il W5 hanno fatto una grande differenza.

Vi saluto mettendovi l’illustrazione del personaggio scansionata e corredata di alcuni effetti digitali. Buon divertimento!

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Dettaglio degli occhi

Chibi in due teste

Un disegno chibi, o deformed, di un personaggio non è altro che la rappresentazione dello stesso con una modifica significativa del rapporto di altezza ed un’ulteriore semplificazione dei tratti.

L’altezza delle figure umane viene misurata in “teste”; nel caso dei chibi si riducono spesso a 1:2 (due teste di altezza), 1:3 o 1:4.

Oggi provo a disegnare una fatina in deformed usando il rapporto testa-corpo 1:2. Questo significa che la proporzione complessiva del personaggio, testa compresa, non dovrà superare le due teste di altezza. È particolarmente difficile capire quali elementi mantenere, come semplificare correttamente la figura, cosa sia il caso di mantenere e cosa no.

Partiamo come sempre dalla costruzione in blocchi. Tracciamo due cerchi di uguale misura: uno andrà a costituire il viso, l’altro il corpo.

Tracciamo due cerchi uguali per la costruzione della figura
Tracciamo due cerchi uguali per la costruzione della figura

Nel deformed il volto gioca un ruolo fondamentale, pertanto gli elementi principali come occhi, sopracciglia e bocca devono essere rappresentati correttamente. Il naso invece può essere omesso, così come, in alcuni casi, il collo.

Tracciamo linee di costruzione per posizionare gli elementi all'interno del volto
Tracciamo linee di costruzione per posizionare gli elementi all’interno del volto

 

Dettaglio degli occhi
Dettaglio degli occhi

Cerchiamo di definire man mano la figura del personaggio, sempre prestando attenzione alle proporzioni dei vari elementi.

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Le ali della fatina si estendono per quasi tutta la lunghezza del corpo.

Come potete notare, mani e piedi sono poco definiti. La forma è approssimativa, arrotondata e va bene per un chibi realizzato con un rapporto testa-corpo 1:2. I pochi elementi disegnati risultano chiari e ben delineati.

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Dettaglio del viso

Concentriamoci ora sulla parte inferiore del corpo.

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Le gambe, come le braccia, sono formate da linee affusolate ma non troppo realistiche.  Si percepisce lo stacco tra fondoschiena, coscia e polpaccio, ma senza che troppa attenzione sia posta su questi elementi specifici.

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A questo punto il nostro personaggio ha più o meno questo aspetto. Definiamo con cura la capigliatura, la forma degli occhi e delle ali, il movimento delle gambe e aggiungiamo qualche elemento decorativo per incorniciare la figura.

Disegno completato
Disegno completato

Buon divertimento con i chibi!

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Multiliner colorati

Per inchiostrare un disegno da colorare a copic o acquarelli, si possono usare diversi metodi:

O si sceglie un inchiostro resistente ad acqua e/o alcool (in questo caso consiglio il Black Ink della Kuretake), o si usano matite non cancellabili, o ancora si possono scegliere dei pennarellini appositi, come i multiliner copic.
La comodità di questi ultimi è l’ampia gamma di toni e di punte disponibili e la possibilità di ricaricare quelli della serie “Liner SP“.Io tendo ad usare principalmente i colori seppia, nero e grigio, perché fanno risaltare i tratti senza appesantirli troppo.

Un altro prodotto della Too Marker (casa produttrice dei copic) che mi piace usare è la “copic drawing pen”.

Drawing pen
Copic Drawing Pen
Copic Drawing Pen aperta
Copic Drawing Pen aperta

 

Punta della Copic Drawing Pen
Multiliner seppia con punta Brush-S
Multiliner seppia con punta Brush-S

La struttura è quella di una penna stilografica, con inchiostro resistente ad alcool e acqua e la punta simile a quella di un maru-pen.
Il vantaggio di questo tipo di strumento, rispetto al multiliner classico, è che la punta a pennino permette una maggiore variazione di tratto, senza bisogno di passare da un pennarellino all’altro. Naturalmente con questo tipo di pennino sarà difficile realizzare tratti particolarmente ampi, o le campiture, per le quali ci si può avvalere o di una punta come la 0.3, 0.5, 0.8 del multiliner, oppure di quella a pennello.

In ogni caso ricordate che potete tracciare la lineart anche a colorazione completata, in modo da essere sicuri al 100% che l’inchiostro non sbavi e che si mantenga saturo. Potete anche scegliere di usare un solo tono per la quasi totalità dell’illustrazione e di evidenziare solo alcuni dettagli con uno strumento diverso.  Ecco qui qualche esempio di lineart tracciate con multiliner differenti, in stadi diversi di lavorazione.

 

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Multiliner utilizzati: grigio (mano e profilo), ciano (capelli), blu (firma e dettagli), seppia (Pollicina, pizzo). Aggiunti dopo la colorazione.

Multiliner utilizzati: nero (inchiostrazione complessiva), seppia (mela e arcolaio, in alto a destra e sinistra).

Multiliner utilizzati: copic drawing pen seppia (inchiostrazione complessiva), multiliner brush-s seppia (ombre e capelli).

Insomma, ricordatevi sempre che potete rendere più interessante un’illustrazione anche in base a come – e con cosa – realizzate la lineart. Buon disegno a tutti!