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L'aspetto grafico dei personaggi è rimasto abbastanza fedele a quello delle prime bozze

Come nasce un personaggio? RumXXX

Che si lavori ad un manga, ad un film o ad un libro, lo studio dei personaggi è molto importante ed unisce fasi creative a momenti di ricerca più meticolosa. Un personaggio può nascere dalle necessità della storia o dalle caratteristiche particolari dello stesso. Nel caso di RumXXX, temo che molti dei personaggi siano nati dai loro disturbi mentali (o forse dai miei, hahaha).

L'aspetto grafico dei personaggi è rimasto abbastanza fedele a quello delle prime bozze
L’aspetto grafico dei personaggi è rimasto abbastanza fedele a quello delle prime bozze

Trattandosi di una storia comica, mi sono divertita a creare personaggi con i difetti più svariati. Per definirli meglio, sono partita dal ruolo che ricoprono all’interno della storia, cercando di rafforzare in maniera quasi esasperata gli stereotipi ad esso legati. In altri casi, ho giocato su stereotipi opposti o sulla creazione di contrasti molto forti. Inoltre, per tutti i personaggi è stato fondamentale lavorare su quello che definiamo il loro motore principale, l’obiettivo che sentono di dover assolutamente perseguire.

Il capitano
Il capitano

Per esempio, il capitano di una nave dev’essere autoritario, sicuro, pronto a prendere decisioni cruciali nei momenti più difficili, determinato, combattivo e capace di mantenere il suo ruolo anche nelle situazioni più complicate. Così, colei che copre il ruolo di Capitano per eccellenza in RumXXX è una ragazza con un’indole dittatoriale, testarda, guerrafondaia, estremamente impulsiva, paranoica, possessiva nei confronti della propria nave (e ciurma) ed ossessionata dal ricordare a tutti che lei è il capitano. Se il capitano di una nave pirata tradizionale fa quasi sempre la scelta giusta, il Capitano di RumXXX fa quasi sempre la scelta sbagliata.

La Vice, nella sua prima versione
La Vice, nella sua prima versione

Inoltre ho voluto aggiungere una caratteristica particolare: il Capitano è estremamente pigro, infatti si è autoproclamata capitano unicamente per poter dare ordini e non alzare mai un dito.

Per quanto riguarda la coprotagonista invece (la Vice) ho giocato

sugli opposti: un vice dovrebbe essere qualcuno di responsabile, sicuro, capace di mettere in discussione le decisioni del capitano qualora quest’ultimo compiesse sciocchezze. In RumXXX, la Vice è irresponsabile, ingenua, non prende mai decisioni, è persa nel suo mondo, non è minimamente interessata al comando, segue gli ordini del Capitano senza mai farsi domande. La sua caratteristica principale è di essere un alcolizzata cronica.

Tra questi due personaggi c’è un rapporto di rispetto e fiducia reciproca nato da una forte amicizia. Avendo due caratteri praticamente opposti, si trovano in una sorta di equilibrio. Il Capitano ha un’indole quasi materna nei confronti della Vice, ha sempre il timore che finisca nei guai a causa della sua spensieratezza, quindi è molto protettiva e possessiva nei suoi confronti. Mentre alla Vice è sufficiente che nessuno insulti od offenda il Capitano, altrimenti sono guai.

7 - ciurma capitano
Viva la ciurma del Capitano!

Il resto della ciurma è composto da un fifone, uno che passava lì per caso, una guerriera col mattarello, un bambino, un uomo col mono sopracciglio e tanti altri elementi, ovviamente molto poco seri e competenti nell’arte navale.

Lo squalo bianco
Lo squalo bianco

In una storia comica, anche se si basa sulla storia di personaggi squilibrati, ci vuole qualcuno che mantenga un po’ di ordine o regnerebbe l’anarchia totale e non si capirebbe più niente della trama. Ed ecco che entra in scena la banda rivale: i pirati del capitano Nate, detto lo “squalo bianco“. Lui sì che è un vero pirata: ha una ciurma di filibustieri della peggior specie, saccheggia, va all’avventura, lotta contro il sistema per affermare la sua libertà, è misterioso e affascinante. Il poveretto non sa ancora a cosa sta per andare incontro!

Wane
Wane

Naturalmente un condottiero della sua fama ha bisogno di una controparte che gli possa dare consigli nei momenti più complicati ed è così che incontriamo Wane: il sempliciotto che però è sempre presente quando c’è una difficoltà e non si tira mai indietro, anche se non è molto abile e la fortuna non è proprio dalla sua parte.

Per quanto riguarda l’aspetto esteriore dei personaggi ho cercato di renderli tutti diversi tra loro e interessanti. Naturalmente ci sono personaggi con un aspetto più ridicolo di altri, ma renderli tutti troppo assurdi avrebbe reso più difficile l’avvicinamento del lettore ad essi (ed inoltre un’esasperazione troppo esagerata avrebbe anche stancato, ad un certo punto).

8 - ciurma di nate
Non dimentichiamoci della ciurma di Nate!

Vorrei poter scegliere nel dettaglio su ogni personaggio, raccontarvi come sono nati e come le loro vite intrecciandosi li porteranno a vivere avventure allucinanti, ma poi vi porterei via tutto il divertimento della lettura e non me lo perdonerei mai! Quindi, per maggiori dettagli, vi invito a leggere RumXXX!

 

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RumXXX – Le ambientazioni

Un aspetto molto importante nella creazione di un manga è lo studio dell’ambientazione. Che si tratti di un’ambientazione inventata o realistica, la mole di lavoro non è indifferente.

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Per realizzare RumXXX ho dovuto studiare vestiti, accessori, imbarcazioni, porti e intere città. Spero che il risultato vi piaccia!

RumXXX, come spero abbiate intuito anche dai precedenti articoli, è ambientato nell’epoca piratesca del XVIII secolo. Vorrei poter dire che questa scelta è nata da una grande conoscenza storica di questo periodo ma ahimé, non sarebbe la verità. In realtà ho scelto quest’epoca perché è la più caratteristica, “tipica” della pirateria. Mi piaceva l’idea delle avventure e delle scorribande, dei tesori misteriosi e delle isole maledette. Ovviamente, mi sono documentata, ma non essendo un’esperta mi scuso in anticipo in caso fossero presenti eventuali elementi anacronistici nel manga.

Inizialmente mi sono concentrata sui vestiti dei protagonisti, cercando di renderli al contempo coerenti con il tempo storico in cui la storia è ambientata e di impatto, in modo da permettere al lettore di riconoscere facilmente i personaggi.

images-11Mentre disegnavo il namenote non avevo minimamente pensato a tutte le difficoltà che mi stavo ponendo o alla mole di lavoro che mi avrebbe colpita al momento di dover disegnare, per esempio, il galeone pirata! Questo problema è stato uno dei più seri, perché per la images-15maggior parte del tempo i miei personaggi vivono su un galeone. Quindi, prima di poter mettere mano alle matite definitive delle tavole, ho dovuto studiarmi la struttura navale attraverso immagini, fotografie, documenti e tutto quello che potesse aiutarmi. Non potevo permettermi di raccontare una storia di pirati con dei galeoni disegnati male, non me lo sarei mai perdonata. La ricerca di riferimenti ed informazioni si è estesa non solo all’ambito navale, ma anche a tutti gli ambienti in cui i personaggi sarebbero passati a terra. Quando si inserisce uno sfondo in un manga, anche piccolo, non lo si fa per riempire lo spazio a caso.  Oltre a dover inserire gli elementi paesaggistici in modo coerente, bisogna inoltre essere molto puntigliosi anche quando un determinato spazio non è più visibile nell’inquadratura. Per esempio, se decidiamo di posizioniare una sedia a fianco di una porta in uno sfondo, dovremo restare coerenti e mostrarle allo stesso modo anche da un’altra inquadratura.

Lavorare con un’ambientazione collocabile storicamente ha il vantaggio di avere la possibilità di accedere ad informazioni mirate senza dover inventare e studiare un ambientazione completamente da zero. In RumXXX, la parte complicata è stata ricostruire da immagini antiche ambientazioni credibili, come per esempio il porto di una città.

Inchiostro, fude e retini per il mare in tempesta
Inchiostro, fude e retini per il mare in tempesta

Per quanto un’ambientazione possa essere complicata, la difficoltà non sta solo nel disegnare gli elementi con la giusta prospettiva, la giusta inquadratura e con i dettagli necessari. Infatti, ad incidere moltissimo sono gli effetti dati dalle ombre rese con i tratteggi e i retini. È importante differenziare attraverso l’inchiostrazione i diversi materiali, come legno e pietra. La parte più interessante con i retini è stata la realizzazione degli effetti dell’acqua del mare (calmo, in tempesta, con delle onde che si infrangono sulla spiaggia…).

L’esperienza con RumXXX mi ha permesso di imparare tantissimo riguardo a delle ambientazioni di cui non ero esperta, superando così i limiti che avevo prima di lanciarmi nella creazione di questa storia e divertendomi nella realizzazione di questa sfida.

Alice Boffa

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RumXXX – Le fasi di lavoro

Quando si lavora alla realizzazione di un fumetto, non si può andare a caso, non si possono disegnare le tavole definitive delle scene che ci piacciono di più e poi passare ad aggiustare il namenote o inchiostrare mezza tavola, disegnare le matite di un’altra, e così via. È necessario trovare un ordine, delle fasi di lavoro che ci aiutino a gestire le attività da realizzare sfruttando al meglio il tempo a disposizione. Solo in questo modo si può riuscire a completare un prodotto che abbia la massima qualità (che siamo in grado di ottenere in quel momento) complessiva, in un tempo non troppo esagerato. Perché certo, ci piace tanto disegnare, ma ahimé, bisogna anche mangiare!

D-dieci anni?!
D-dieci anni?!

Potremmo passare dieci anni a lavorare sul fumetto della nostra vita, quello che vorremmo fosse perfetto in tutto, fatto a mano, curato nei minimi dettagli, ma se per pubblicare ogni volume ci vogliono dieci anni, anche se fossero perfetti butteremmo via un sacco di tempo e sarebbe un vero peccato. Quindi bisogna trovare un compromesso. Un metodo che quantizzi il tempo che usiamo nella maniera migliore possibile.

Naturalmente, penso che ogni autore possieda il proprio metodo organizzativo, in base alle proprie capacità, tempistiche e necessità. In questo articolo vi spiegherò come ho diviso il lavoro per realizzare RumXXX.

Il primissimo step è stato lavorare alla storia, creare una lista di eventi in ordine di successione che avrebbero portato alla conclusione di una prima parte. Successivamente ho disegnato il namenote delle yonkoma fino al finale che avevo stabilito.

Dal momento che nello yonkoma le vignette hanno una grandezza e un numero regolare, ho potuto ottimizzare tantissimo lo spazio per il namenote!
Dal momento che nello yonkoma le vignette hanno una grandezza e un numero regolare, ho potuto ottimizzare tantissimo lo spazio per il namenote!

Poi ho iniziato a disegnare le matite delle tavole in ordine di pagina. Può sembrare una piccolezza, ma per me disegnarle in ordine è davvero importate per due motivi: il primo è che se ci sono scene che fremo dalla voglia di disegnare me le devo guadagnare, nel senso che ci voglio arrivare passando prima da tutte quelle scene più complicate o meno stimolanti che ci sono nel mezzo (tutti abbiamo delle preferenze su cosa disegnare). In questo modo sono sempre motivata a superare galeoni, folle di personaggi o sfondi di ambientazioni molto dettagliati che a volte mi pento di aver scelto! Il secondo motivo è che più si disegna, più si migliora e lo stile di disegno cambia, anche se a volte di poco (e non ci si può fare proprio niente, il mutamento è lo stato naturale delle cose), quindi per evitare di dover rifare intere tavole precedenti o successive a causa dell’evoluzione dello stile di disegno che in quel modo risulterebbe cambiare in maniera repentina, preferisco che lo stile muti in maniera graduale, in modo da nascondere un po’ le differenze.

Durante la realizzazione delle matite, una cosa molto importante è una linea pulita ed essenziale. Quindi, prima di andare ad aggiungere i dettagli a matita, abbozzo i manichini e le linee principali degli sfondi di con una matita leggera, per poi andare a definire tutti i dettagli con una matita più scura. Realizzo questo passaggio per quattro tavole alla volta: se abbozzassi tutte le tavole prima di passare ai dettagli, rischierei di dimenticare il significato di alcuni segni tracciati in precedenza.

Quando inchiostro parto sempre dai personaggi in primo piano, per andare poi a dettagliare gli altri piani e lo sfondo
Quando inchiostro parto sempre dai personaggi in primo piano, per andare poi a dettagliare gli altri piani e lo sfondo

Solo una volta completate tutte le matite parto a inchiostrare la lineart di tutte le tavole. Poi scansiono tutte le tavole, nel caso alcune fossero da realizzare a colori o accadesse qualche spiacevole danno ad una di esse. Così, al posto di rifarle da capo, avrei la possibilità di ristamparle su un foglio adatto e proseguire col lavoro nel minor tempo possibile.

Dopo le scansioni, incomincio ad inserire le campiture nere e i tratteggi. Questa fase è forse quella che mi ruba più tempo in assoluto, ma è una delle mie fasi preferite perché il disegno inizia davvero a prendere forma. Per l’inserimento di campire e tratteggi per prima cosa comincio dalle campiture di cui sono sicura, come per esempio capelli o elementi scuri negli abiti o negli sfondi, poi passo ai tratteggi e, in base al bilanciamento generale aggiungo campiture o tratteggi dove servono. E’ una fase delicata, perché è necessario avere già un idea di quali retini si vogliono inserire e dove.

Prima di iniziare ad inserire i retini, c’è il primo controllo di errori o macchie che cancello con il bianchetto.

La tavola retinata a mano
La tavola retinata a mano

Poi finalmente passo ai retini manuali. Anche in questo caso parto dai retini sicuri, come texture di tessuti o toni di capelli e dettagli o sfumature da fare con il taglierino. Finita la retinatura passo al secondo controllo di pulizia della tavola.

Dopodiché inserisco le onomatopee su dei fogli di acetato che applico sulla tavola con del nastro adesivo. Le realizzo usando acrilico bianco e inchiostro.

Per quanto riguarda le tavole a colori, stampo la lineart su carta da acquerello e poi le coloro tutte d’un fiato.

In ogni fase sopra descritta, procedo sempre rigorosamente in ordine di pagina. La cover e il titolo sono le ultime cose su cui ho lavorato.

Se siete interessati a iniziare il progetto di un fumetto in maniera completa, cercate di scoprire cosa vi serve per lavorare al meglio e trovate uno schema, un ordine nelle fasi di lavoro che sia utile, produttivo e stimolante!

Alice Boffa

 

RumXXX

Rum XXX

Arriva il manga italiano di Euromanga

A Lucca Comics & Games, Euromanga Edizioni presenterà due titoli inediti di manga italiano, genere shonen, di autrici uscite dall’Accademia Europea di Manga e… una sorpresa.
Oggi parliamo di “Rum XXX”, un manga umoristico realizzato da Alice Boffa in formato 4-koma.

Alice_BoffaAlice Boffa è un’artista di Milano che, dopo aver completato il suo percorso di studi all’Accademia Europea di Manga e dopo un anno all’Istituto di Design di Yokohama, in Giappone, si è dedicata all’attività di insegnamento ed alla creazione di uno stile narrativo per bambini realizzando un primo libro illustrato dal titolo “Il viaggio di Mirò”.
Alice è ora titolare dell’insegnamento di disegno dal vero per il corso accademico.

Com’è nato Rum XXX?
Alice Boffa

Quando sono tornata in Italia, ho cominciato a lavorare al mio primo progetto: un libro illustrato per bambini realizzato in stile manga ad acquerello che è stato pubblicato con il titolo “Il viaggio di Miró”.

Quando si pubblica un’opera ma non si hanno altri progetti definiti per il seguito, è difficile capire come continuare, cosa si vorrebbe davvero raccontare. L’unica cosa che era chiara per me, dopo Miró, era che mi sarebbe piaciuto riavvicinarmi ad un formato più classico del manga e creare una storia per un target un po’ più grande. Ho pensato subito al genere shonen,in particolare quello comico, che ho sempre amato. Così, partendo da questo spunto, ho iniziato a buttare giù idee per nuovi progetti; tuttavia, quasi nessuno di questi mi convinceva ed alcuni mi sembravano troppo ambiziosi per una seconda pubblicazione.

“RumXXX” è nato proprio mentre mi trovavo in questo limbo confuso, facendo capolino tra un progetto e un altro un po’ per caso, un po’ per noia, come succede per la maggior parte dei progetti folli. L’idea iniziale non era niente di più che un vaneggiamento insensato avuto con un’amica, ma provando a sviluppare quell’idea estemporanea di due inesperte piratesse, ho iniziato ad abbozzare le due protagoniste: la prima, pigra e autoritaria, avrebbe avuto il ruolo di Capitano; la seconda, alcolizzata ed ingenua, sarebbe stata la sua Vice. Ad unire questi due personaggi curiosi e improbabili, il loro desiderio di prendere il largo e vivere grandiose avventure, disastro dopo disastro.

Il Capitano e la Vice erano nate!

RumXXX
Seguite le vicende della Vice e del Capitano su Facebook

In seguito mi sono messa a realizzare il namenote delle prime Yonkoma (formato in 4 vignette), seguendo l’ispirazione data dai due personaggi. Inizialmente doveva essere una storiella fine a se stessa, nata per ridere, senza nessuna aspettativa. Tuttavia, più disegnavo, più mi venivano idee e più ci prendevo gusto. Continuavo a disegnare vignette su vignette con sempre più passione, a tal punto che quando sono arrivata a quella che doveva essere la prima conclusione della storia ho sentito un vuoto. Ero dispiaciuta, mi ero affezionata a tal punto ai personaggi e disegnarne le avventure mi riempiva a tal punto le giornate, che non avrei più voluto smettere. A quel punto la soluzione è stata semplicissima: proseguire con la storia fino ad esaurire le idee!

La storia che era cominciata come un’idea un po’ folle ed estemporanea era diventata qualcosa di concreto. Così, ho cominciato a disegnare le matite delle tavole per portare qualcosa di consistente al mio editore. Spesso nelle storie comiche i disegni vengono stilizzati al massimo per aumentare l’effetto umoristico, ma io avevo preso la decisione di curare l’aspetto grafico della mia storia. In effetti, se da un lato volevo far divertire i potenziali lettori, dall’altro speravo anche di appassionarli grazie ai disegni e di sorprenderli con il contrasto tra momenti tragici o realistici e le azioni sconsiderate dei personaggi coinvolti. Un disegno troppo stilizzato non avrebbe ottenuto lo stesso effetto.

Nel periodo in cui mi sono messa a lavorare su RumXXX, avevo già un altro progetto in corso, delle yonkoma sulla vita segreta degli insetti. Inutile dire che questo primo progetto (che era stato concordato con l’editore) era stato rallentato moltissimo dalla mia scelta di dedicare sempre più tempo ed energia al progetto che mi ispirava maggiormente, RumXXX. Così, quando gli ho presentato le matite della prima parte della storia ed il namenote della seconda metà, mi sentivo un po’ in colpa per aver messo da parte l’altro progetto. Ero molto in ansia. Il pensiero peggiore che può passarti nella testa quando presenti una storia comica è: “e se non facesse ridere?”. Questa era anche la mia paura, a volte si disegnano battute che non vengono capite perché sono legate ad eventi o situazioni troppo personali, ed è un po’ la trappola più pericolosa per un autore di opere comiche.
Ma a quanto pare le sciocchezze che avevo disegnato non funzionavano solo per me e con mia grande gioia e stupore il progetto fu approvato al 100%! Ed è così che è nato RumXXX.