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Articoli relativi alla tecnica di inchiostrazione.

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Cielo notturno

Ciao a tutti! Oggi vediamo come realizzare un cielo stellato.

Ci sono diverse tecniche per disegnare il cielo sulle tavole manga:               c’è chi usa i retini con le nuvole, chi le disegna e le inchiostra, chi applica un retino semplice e lo gratta per realizzare le nuvole.

Noi vedremo  come disegnare un cielo notturno con un metodo davvero semplice e veloce;  utilizzando solo i pennarelli neri e il misnon

Io ho fatto un disegno dove volevo mettere uno sfondo con un cielo stellato. Dopo aver i inchiostrato e ripulito la linea (del personaggio) con la gomma, ho dato un effetto diverso allo sfondo.  Ho deciso di usare la Fude-pen (un po’ scarica) per i contorni della “vignetta”

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poi ho usato tre pennarelli con diverse punte per riempire tutto lo sfondo di nero:

il più grande che ho è questo con la punta a scalpello (lo uso per riempire i grandi spazi)

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poi ho usato un pennarello più piccolo (con la punta arrotondata) e uno 0.8

Prima di passare alle stelle, ritagliate su un pezzo di carta la figura che volete coprire dagli schizzi di bianchetto.

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Ora che il disegno è al sicuro, passiamo alle stelle. Mettete un po’ di Misnon in una tavolozza e diluitelo con poca acqua.

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Poi ne prendete un po’  e con un dito picchiettate sul dorso del pennello.

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con un pennellino più piccolo, potete fare qualche altra stella.

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Adesso usando il bianchetto con il pennino (maru), possiamo fare le punte delle stelle più grandi (senza esagerare)

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Infine ho sbianchettato la luna (ci ero andata sopra con la fude, per dare continuità all’effetto)

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ed ecco il cielo finito!!

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Beta Flash

Il beta flash è una tecnica di inchiostrazione che amo particolarmente fare e che si può applicare a tante diverse situazioni.

Per fare il beta uso sempre il G-pen della marca Tachikawa e come inchiostro utilizzo invece il Kaimei Bokujuu.

Prima di tutto parto decidendo il centro verso cui far andare l’effetto e lo disegno con la matita, facendo una bella X. Dopodiché disegno l’area in cui deve stare tramite due ovali, non troppo distanti tra di loro.

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Ora prendo una puntina e la posiziono esattamente sopra alla X, l’adagio con la punta verso l’alto. (Spesso le puntine hanno un rivestimento in plastica, vi consiglio di toglierlo perché di solito la puntina non aderisce perfettamente al foglio, rimanendo un po’ curva).

Stacco un pezzo di scotch di carta e attacco la puntina al foglio.   (Non uso lo scotch normale, perché altrimenti mi rovina il foglio quando poi lo staccherò).

Mi raccomando… occhio a non pungervi 🙂

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La puntina mi serve da perno a cui appoggiare il righello, che tengo sempre al contrario! I numeri non dovete leggerli bene, così facendo rimane un vuoto tra il righello e il foglio che mi impedisce di sbavare con l’inchiostro.

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Parto sempre dall’alto, eseguendo sempre un movimento antiorario.

Traccio le varie linee del beta una vicinissimo all’altra, con gesti rapidi, che vanno verso il centro, in questo caso verso la puntina.   Per fare l’effetto del beta sensibilizzo ogni linea che faccio, prima premendo forte, ottenendo così un pezzo di linea spessa e poi tracciando subito leggero in modo tale che la linea finisca con una punta sottilissima, così:

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Continuo con questa modalità fino a riempire tutta la prima parte. Il beta richiede un gran utilizzo di inchiostro, quindi controllo sempre che sia asciutto prima di passarci “casualmente” il righello sopra e prima di procedere alla seconda parte.

Mentre lavoro sul righello si formano delle gocce di inchiostro, perciò lo pulisco spesso con un fazzoletto di carta asciutto. Oltre al righello, sono solita pulire anche il pennino, così mi evito che l’inchiostro secchi e che possa procurarmi linee tratteggiate.

In genere pulisco entrambi gli strumenti più o meno ogni 5-7 linee che traccio.

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Così facendo termino il beta anche nell’altra parte. Una volta asciutto l’inchiostro tolgo la puntina e cancello la matita, infine coloro di nero tutta l’area al di là dell’effetto, con un qualsiasi pennarello nero.

Il beta così può considerarsi concluso.

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Dopodiché non mi resta che applicare i retini per completare la vignetta 🙂

Armatevi di pazienza, perché per essere fatto bene il beta richiede una buona dose di tempo!

Ivana Demarco

 

 

Kakeami

Ciao a tutti! Oggi parlerò di una delle più belle tecniche di inchiostrazione giapponese:

LA KAKEAMI

Questo effetto è molto usato nei manga; alcuni autori la fanno a mano, mentre altri utilizzano il retino kakeami. Ma se volete risparmiare  i soldini, vi conviene saperla fare a mano 😉

Grazie alla kakeami, si possono creare degli sfondi che trasmettono una precisa sensazione.

E’ molto difficile disegnare le kakeami, anche perchè bisogna essere precisissimi, esercitarsi molto, e avere tanta pazienza.

Per realizzare una buona kakeami, si utilizza un pennino che fa le linee sottilissime: il maru.

Ci sono 4 tipi di kakeami: ikkake, nikkake, sankake, yonkake.

in base alle linee che si incrociano, otteniamo delle kakeami diverse. E’ molto importante tracciare le linee tutte dritte, alla stessa distanza. Ogni quadratino  deve avere lo stesso numero di linee e devono essere tutti della stessa dimensione.

Degli errori che si fanno spesso quando si disegnano le kakeami sono i seguenti:

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ovvero l’effetto texture, l’effetto Y,  l’effetto casetta

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l’effetto strada di kakeami, e l’effetto fiore.

Ogni quadratino deve essere posizionato con un inclinazione diversa dalle altre.

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Cercando di evitare gli errori elencati sopra, iniziate a disegnare la kakeami ikkake

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Poi semplicemente sovrapponendo delle linee incrociate a 90°, otterremo la seconda kakeami: la nikkake

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Aggiungendo altre linee incrociate a 45° otterremo la sankake

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E l’ultima kakeami, la yonkake, si ottiene aggiungendo un secondo incrocio a 45°

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Come potete notare, più incroci hanno e più le tonalità della kakeami diventano più scure. Grazie a questa caratteristica, se usiamo le 4 kakeami in un singolo disegno, possiamo ottenere una sfumatura

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Più ci eserciteremo con questa tecnica, più saremo bravi a realizzare kakeami; e ci potremo divertire a utilizzarle nei nostri disegni.

Spero di esservi stata d’aiuto.

Al prossimo articolo. Ciao!!

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Multiliner colorati

Per inchiostrare un disegno da colorare a copic o acquarelli, si possono usare diversi metodi:

O si sceglie un inchiostro resistente ad acqua e/o alcool (in questo caso consiglio il Black Ink della Kuretake), o si usano matite non cancellabili, o ancora si possono scegliere dei pennarellini appositi, come i multiliner copic.
La comodità di questi ultimi è l’ampia gamma di toni e di punte disponibili e la possibilità di ricaricare quelli della serie “Liner SP“.Io tendo ad usare principalmente i colori seppia, nero e grigio, perché fanno risaltare i tratti senza appesantirli troppo.

Un altro prodotto della Too Marker (casa produttrice dei copic) che mi piace usare è la “copic drawing pen”.

Drawing pen
Copic Drawing Pen
Copic Drawing Pen aperta
Copic Drawing Pen aperta

 

Punta della Copic Drawing Pen
Multiliner seppia con punta Brush-S
Multiliner seppia con punta Brush-S

La struttura è quella di una penna stilografica, con inchiostro resistente ad alcool e acqua e la punta simile a quella di un maru-pen.
Il vantaggio di questo tipo di strumento, rispetto al multiliner classico, è che la punta a pennino permette una maggiore variazione di tratto, senza bisogno di passare da un pennarellino all’altro. Naturalmente con questo tipo di pennino sarà difficile realizzare tratti particolarmente ampi, o le campiture, per le quali ci si può avvalere o di una punta come la 0.3, 0.5, 0.8 del multiliner, oppure di quella a pennello.

In ogni caso ricordate che potete tracciare la lineart anche a colorazione completata, in modo da essere sicuri al 100% che l’inchiostro non sbavi e che si mantenga saturo. Potete anche scegliere di usare un solo tono per la quasi totalità dell’illustrazione e di evidenziare solo alcuni dettagli con uno strumento diverso.  Ecco qui qualche esempio di lineart tracciate con multiliner differenti, in stadi diversi di lavorazione.

 

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Multiliner utilizzati: grigio (mano e profilo), ciano (capelli), blu (firma e dettagli), seppia (Pollicina, pizzo). Aggiunti dopo la colorazione.

Multiliner utilizzati: nero (inchiostrazione complessiva), seppia (mela e arcolaio, in alto a destra e sinistra).

Multiliner utilizzati: copic drawing pen seppia (inchiostrazione complessiva), multiliner brush-s seppia (ombre e capelli).

Insomma, ricordatevi sempre che potete rendere più interessante un’illustrazione anche in base a come – e con cosa – realizzate la lineart. Buon disegno a tutti!

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Fude pen e capelli mossi

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1. Esercizio di base con la fude pen.

Per realizzare i riflessi con la fude pen, personalmente uso dei tratti dal basso verso l’alto.

Non è detto che sia la via migliore per cui il primo suggerimento è quello di provare il movimento diverse direzioni fino a trovare quello che piace maggiormente alla vostra mano.

I tratti devono essere più uniti e spessi alla base e più sottili all’estremità. Per realizzare un riflesso è sufficiente ruotare il foglio e fare la stessa cosa.

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2. I tratti si assottigliano.
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3. Rotazione del foglio e tratteggio opposto.

Quando sarete soddisfatti del risultato di questo esercizio, sarete pronti per passare ai capelli del vostro personaggio.

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4. La fonte di luce
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5. Aree chiare e scure.
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6. Attenzione alla forma delle ciocche.
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7. La prima fascia.

Innanzitutto stabilite la posizione della fonte di luce principale. Quindi delimitate a matita le aree che rimarranno chiare e quelle che invece saranno scure. Comiciamo quindi a passare il pennello della fude pen sulle zone scure avendo cura di seguire il verso delle ciocche. Anche in questo caso non forzate la mano in una direzione innaturale ma, piuttosto, ruotate il foglio finché non sarete a vostro agio. Continuate fino a completare la fascia sotto la seconda linea a matita a partire dall’alto.

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8. Seconda fascia.
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9. Parte superiore

Quindi ruotate il foglio ed eseguite la stessa operazione partendo dalla prima linea.

Riempite ora la parte superiore lasciando qualche sottile ciuffo bianco.

Completate la capigliatura nello stesso modo. Una volta asciutto potrete rimuovere le tracce a matita ed effettuare piccole correzioni o aggiungere ulteriori punti luce con il Misnon.

Questo è tutto!
Antonella Capolupo

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10. Il misnon