Quando si lavora alla realizzazione di un fumetto, non si può andare a caso, non si possono disegnare le tavole definitive delle scene che ci piacciono di più e poi passare ad aggiustare il namenote o inchiostrare mezza tavola, disegnare le matite di un’altra, e così via. È necessario trovare un ordine, delle fasi di lavoro che ci aiutino a gestire le attività da realizzare sfruttando al meglio il tempo a disposizione. Solo in questo modo si può riuscire a completare un prodotto che abbia la massima qualità (che siamo in grado di ottenere in quel momento) complessiva, in un tempo non troppo esagerato. Perché certo, ci piace tanto disegnare, ma ahimé, bisogna anche mangiare!
Potremmo passare dieci anni a lavorare sul fumetto della nostra vita, quello che vorremmo fosse perfetto in tutto, fatto a mano, curato nei minimi dettagli, ma se per pubblicare ogni volume ci vogliono dieci anni, anche se fossero perfetti butteremmo via un sacco di tempo e sarebbe un vero peccato. Quindi bisogna trovare un compromesso. Un metodo che quantizzi il tempo che usiamo nella maniera migliore possibile.
Naturalmente, penso che ogni autore possieda il proprio metodo organizzativo, in base alle proprie capacità, tempistiche e necessità. In questo articolo vi spiegherò come ho diviso il lavoro per realizzare RumXXX.
Il primissimo step è stato lavorare alla storia, creare una lista di eventi in ordine di successione che avrebbero portato alla conclusione di una prima parte. Successivamente ho disegnato il namenote delle yonkoma fino al finale che avevo stabilito.
Poi ho iniziato a disegnare le matite delle tavole in ordine di pagina. Può sembrare una piccolezza, ma per me disegnarle in ordine è davvero importate per due motivi: il primo è che se ci sono scene che fremo dalla voglia di disegnare me le devo guadagnare, nel senso che ci voglio arrivare passando prima da tutte quelle scene più complicate o meno stimolanti che ci sono nel mezzo (tutti abbiamo delle preferenze su cosa disegnare). In questo modo sono sempre motivata a superare galeoni, folle di personaggi o sfondi di ambientazioni molto dettagliati che a volte mi pento di aver scelto! Il secondo motivo è che più si disegna, più si migliora e lo stile di disegno cambia, anche se a volte di poco (e non ci si può fare proprio niente, il mutamento è lo stato naturale delle cose), quindi per evitare di dover rifare intere tavole precedenti o successive a causa dell’evoluzione dello stile di disegno che in quel modo risulterebbe cambiare in maniera repentina, preferisco che lo stile muti in maniera graduale, in modo da nascondere un po’ le differenze.
Durante la realizzazione delle matite, una cosa molto importante è una linea pulita ed essenziale. Quindi, prima di andare ad aggiungere i dettagli a matita, abbozzo i manichini e le linee principali degli sfondi di con una matita leggera, per poi andare a definire tutti i dettagli con una matita più scura. Realizzo questo passaggio per quattro tavole alla volta: se abbozzassi tutte le tavole prima di passare ai dettagli, rischierei di dimenticare il significato di alcuni segni tracciati in precedenza.
Solo una volta completate tutte le matite parto a inchiostrare la lineart di tutte le tavole. Poi scansiono tutte le tavole, nel caso alcune fossero da realizzare a colori o accadesse qualche spiacevole danno ad una di esse. Così, al posto di rifarle da capo, avrei la possibilità di ristamparle su un foglio adatto e proseguire col lavoro nel minor tempo possibile.
Dopo le scansioni, incomincio ad inserire le campiture nere e i tratteggi. Questa fase è forse quella che mi ruba più tempo in assoluto, ma è una delle mie fasi preferite perché il disegno inizia davvero a prendere forma. Per l’inserimento di campire e tratteggi per prima cosa comincio dalle campiture di cui sono sicura, come per esempio capelli o elementi scuri negli abiti o negli sfondi, poi passo ai tratteggi e, in base al bilanciamento generale aggiungo campiture o tratteggi dove servono. E’ una fase delicata, perché è necessario avere già un idea di quali retini si vogliono inserire e dove.
Prima di iniziare ad inserire i retini, c’è il primo controllo di errori o macchie che cancello con il bianchetto.
Poi finalmente passo ai retini manuali. Anche in questo caso parto dai retini sicuri, come texture di tessuti o toni di capelli e dettagli o sfumature da fare con il taglierino. Finita la retinatura passo al secondo controllo di pulizia della tavola.
Dopodiché inserisco le onomatopee su dei fogli di acetato che applico sulla tavola con del nastro adesivo. Le realizzo usando acrilico bianco e inchiostro.
Per quanto riguarda le tavole a colori, stampo la lineart su carta da acquerello e poi le coloro tutte d’un fiato.
In ogni fase sopra descritta, procedo sempre rigorosamente in ordine di pagina. La cover e il titolo sono le ultime cose su cui ho lavorato.
Se siete interessati a iniziare il progetto di un fumetto in maniera completa, cercate di scoprire cosa vi serve per lavorare al meglio e trovate uno schema, un ordine nelle fasi di lavoro che sia utile, produttivo e stimolante!
Alice Boffa